L’energia creativa è la nostra forza più inconscia e mutevole.

Ci aiuta a esprimere noi stessə, a fluire attraverso i nostri pensieri per renderli concreti, a canalizzare le nostre emozioni, ci consente di sviluppare strategie di ‘salvataggio’ per i momenti difficili: è una grande risorsa a cui dovremmo attingere più soventemente.

Spesso si tende a pensare che la creatività sia una caratteristica innata che non tuttə possiedono, ma in realtà, semplicemente, non sempre viene coltivata. A livello yogico la stimoliamo lavorando sul secondo chakra, svadhisthana, che è situato in corrispondenza dei nostri organi genitali. L’elemento associato è l’acqua, che non solo rende l’idea della fluidità, ma altresì del cambiamento, del continuo fluire attorno allo stato di equilibrio. Possiamo quindi guardare alla creatività come ad un flusso di ispirazioni e di idee che, se riusciamo a cogliere e a seguire, possono alimentare la nostra energia permettendoci di trasformarla in azione e creazione.

Quando rimaniamo fermə non ci diamo l’opportunità di stimolare la nostra energia creativa. Quest’ultima non è sempre costante proprio perché è il movimento ad essere una sua caratteristica primaria, insieme all’interazione. Favorire la creatività porta al piacere e il piacere porta alla soddisfazione permettendo di stare meglio. Lavorando sul secondo chakra attraverso specifiche asana possiamo sbloccare la sfera emozionale trasformando l’energia in benessere. Restando in movimento abbiamo la possibilità di trovare sempre nuove ispirazioni e scoprire aspetti diversi di noi, rimanere aperti. Attivando l’energia creativa riusciamo a svolgere le nostre attività con maggiore soddisfazione e serenità, ci sentiamo pieni di idee e pronti ad affrontare qualsiasi situazione. Creare qualcosa che nasce da un nostro pensiero o abilità è come dare luce ad una parte di noi. Non bisogna per forza essere artistə, chiunque nelle attività di tutti i giorni, come per esempio cucinare, può esprimere la sua parte creativa, mettendo in ogni piccola azione un aspetto di sé.

Ogni movimento mentale si riflette sul fisico così come ogni movimento fisico si riflette sulla mente. Con la pratica fisica per risvegliare svadhisthana possiamo stimolare la nostra creatività, con il respiro possiamo ricaricarla e con la meditazione aprire uno spazio di ascolto di noi stessə e indagarla più a fondo per poi dare un ordine a immagini e pensieri che ci arrivano istintivamente in maniera caotica.

Coltivare l’energia creativa è un modo di portare se stessə in quel che facciamo.

Un commento

  1. Bellissimi questi spunti di riflessione, io ho scoperto tardi questi aspetti, dopo anni di inciampi…dovremmo insegnare queste potenzialità già ai bimbi, son sicura che avremmo individui più felici

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